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«Da quattro generazioni
al Vostro servizio», è questo il nostro slogan: non
è stato difficile trovarlo, ci siamo affidati alla memoria.
Iniziò nel 1920 mia bisnonna Rosa Bosco con poche varietà
di pesce fresco e quasi esclusivamente d’acqua dolce, in
aggiunta a qualche pesce conservato sotto sale o essiccato, come
lo stoccafisso.
Nel 1935 la nonna, Luigia Pilone, sostituì la mamma Rosa
alla guida della pescheria. Nonna Luigia attraversò un periodo storico
difficile, ma anche di importanti cambiamenti per il nostro Paese.
Nel 1960, è in corso una grande immigrazione dal
Sud e dal Polesine quando inizia l’attività ufficiale
di Rosangela Gallina, mia madre. Così come si spostano
le persone, anche le merci viaggiano più facilmente e le
varietà di pesci cominciano ad aumentare sui banchi di
Porta Palazzo. Il vero boom è agli inizi degli anni Ottanta,
arrivano tutti i giorni camion di pesce fresco dai mercati di
Chioggia e di Porto Garibaldi, due volte alla settimana giungono
da Viareggio e da San Benedetto del Tronto. Importare dall’Olanda,
dalla Danimarca così come dalla vicina Francia o dalla
Spagna è diventato normale. L’aumento del consumo
raggiunge punte impensate, grazie alla domanda dei “nuovi
torinesi”, e anche i ristoratori più conservatori
iniziano ad inserire nei loro menu, assieme alle cotolette alla
milanese e al filetto di vitello, sogliole, calamari e altro.
Arriviamo così al 1984, data in cui io, Giuseppe Benedetto,
raccolgo l’oneroso compito di continuare la tradizione,
fino ad allora di stampo decisamente matriarcale, tracciata dai
miei antenati.
Ricordo che fin da piccolo mia madre mi diceva: «La carne
è buona quando ha qualche giorno... ma il pesce solo quando
è fresco!». Ho fatto tesoro dei consigli dei miei
genitori e ho sempre ricercato prodotti di grande qualità
e perfino specificità, perché la triglia di Oneglia (Imperia) sarà sempre più fresca di
quella di Mazara, le sogliole e le capesante pescate al confine
tra Trieste e l’Istria sono sicuramente più saporite
di quelle olandesi. Credo infine che sia fondamentale amare ciò che si fa per riuscire al meglio: infatti, la passione per il mio lavoro insieme ai riconoscimenti dei miei clienti sono lo stimolo quotidiano che mi spinge a cercare un continuo miglioramento nel servizio e nella qualità.
Per questo continuo a fare il mio lavoro con immenso entusiasmo.
Beppe |
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